IX Relazione semestrale: La forza della profezia

RELAZIONE SEMESTRALE – Capitolo IX

La forza della profezia (5 giugno 1998 – 31 dicembre 1998 )

1. Un evento profetico

 Ci sono fatti che nascono in modo sommesso e dimesso e poi assumono un significato straordinario. Così è stato per la cena del 23 dicembre organizzata da Franco Utano e Girolamo Saltalamacchia – due cittadini sensibili ai problemi umani e sociali prima che due consiglieri comunali – che hanno deciso di mettere al servizio il loro talento nella cucina per dare vita ad un momento conviviale fra un gruppo di amici ed una quarantina di extracomunitari che ormai vivono a Lipari da tempo e molti hanno anche la residenza. Niente di formale e di ufficiale. Niente di organizzato. Ed anche lo stesso fatto che alla cena partecipassero il sindaco, il vice sindaco, due assessori e diversi consiglieri e dirigenti di “Una speranza per le Eolie”, deve ritenersi del tutto occasionale: l’adesione ad un “passaparola” nel circuito stretto di persone che si incontrano di frequente sia per l’impegno amministrativo ma anche e soprattutto per amicizia, perché condividono un modo di considerare e vivere la società.

Ma proprio perché si è trattato di una esperienza nata spontaneamente nell’ambito di un “circuito amicale”, ha assunto maggiore rilievo. Niente formalismi, niente pubblicità, nessun disegno politico. Solo il bisogno di stabilire un rapporto diverso, più umano, con quella che ormai possiamo definire una parte della nostra popolazione destinatain futuro, piaccia o non piaccia, a crescere.

E questo per tutta una serie di ragioni che si possono solo indicare: perché sono spinti ad emigrare dal sottosviluppo dei loro paesi di origine – non sanabile nel breve e medio periodo – e dal richiamo del nostro benessere ostentato nei mass-media che ormai varcano i confini; perché l’Italia e quindi anche la Sicilia hanno una vocazione naturale all’accoglienza sancita dal fatto che l’80% dei nostri confini è rappresentato dal mare non sempre agevolmente presidiabile, soprattutto in regime di pace; perché da noi esistono ormai tutta una serie di lavori che la popolazione locale tende a trascurare; perché da noi il tasso di natalità tende costantemente a decrescere ritrovandoci con una popolazione sempre più anziana; ecc. ecc. ecc…

Lipari, Consiglio Comunale, presentazione al Sindaco Giacomantonio del Sindaco eletto dai giovani.

Non si tratta di attivare nei confronti di questa parte della popolazione un’ attenzione caritativa. Certo esiste anche questo problema perché per lo più vivono in una situazione di estremo disagio, con lavori precari e costretti ad abitare tuguri. Ma oltre a questo e prima di questo bisogna avere un interesse a conoscerli, a capirli, a comprenderne religione e costumi (che spesso sono molto diversi dai nostri), ad amarli. È stato detto che bisogna amare i nemici e perché allora non amare questa gente che nemica non è ma bussa alle nostre porte come il povero Lazzaro del Vangelo?
Il 23 sera alla cena la maggior parte di questi nuovi Eoliani aveva lasciato a casa le loro donne. Fatto di costume, diffidenza o metodo di approccio? Si può dare una risposta seria a questo interrogativo se c’è un interesse vero a conoscerli, ad instaurare un rapporto di vera concittadinanza. Altrimenti il rischio è la separatezza, l’apartheid.

La parola spaventa? Eppure non può che essere questa la deriva dei comportamenti attuali. È una storia già più volte vista e rivista, negli Stati Uniti, come in Sud Africa come in altre parti del mondo. La comunità più forte che si scopre diversa e si ritiene più civile, più emancipata emargina quella più debole e la rinchiude in ghetti, obbligando questa, se vuole riemergere, a guadagnarsi la sua parità con la forza.

Contro questo rischio non c’è che una strada moltiplicare le occasioni e i gesti di una vera conoscenza reciproca di cui il piccolo evento del 23 dicembre promosso da Franco e Girolamo può definirsi profetico.

2. La forza della profezia

Uso questa parola “profezia” in tutto il suo significato biblico profondo che non è proprio quello del nostro linguaggio comune. Profezia non vuol dire predire il futuro, non è un’azione divinatoria. Profezia vuol dire disvelare ciò che è già nel presente e che non riusciamo a vedere perché siamo abituati a guardare la realtà solo con gli occhi della consuetudine e del piccolo interesse particolare e non invece con gli occhi del cuore applicando agli eventi quel discernimento che viene dallo Spirito. È diverso se incontrando una persona che mi pone un suo problema vedo in lui il portatore di una difficoltà in più da risolvere, oppure qualcuno che ha una sua vita da scoprire e mi dischiude tutta una serie di esigenze che nemmeno conoscevo. Quella che si svolge intorno a me è la stessa vita ma con due dimensioni fra loro incommensurabili. Una limitata, ripetitiva e banale, l’altra ricca di stimoli e di potenzialità. La capacità di usare il discernimento profetico è la porta che separa le due dimensioni.

Ecco, la carenza di profezia mi sembra oggi ciò che impedisce a queste isole di decollare, trattenendole al di qua di quel “sogno” di cui ho parlato nella relazione semestrale del giugno scorso. Eppure ci sono segni che le cose vanno cambiando e l’evento con cui ho aperto questa relazione è proprio uno di quelli. Ma altri ve ne sono e mi piacerebbe enumerali uno per uno. Mi limiterò ad indicarne solo un altro: la grande mobilitazione della società civile per festeggiare il Natale. Chi ha detto che le luci, gli alberi, gli addobbi, le cornamuse, i concerti devono essere cose di competenza delle amministrazioni comunali? Spesso queste svolgono un ruolo di supplenza ma più abitualmente sono iniziative che nelle città sono fatte proprie dalle associazioni dei commercianti anche perché sono proprio i commercianti che più beneficiano del clima di festa che si instaura in attesa del Natale e del Capodanno. Qui questa tradizione non esiste o è molto limitata. D’altronde il Natale eoliano è ancora oggi una realtà molto ridotta e quasi inesistente. Ed è per aiutare a crescere questa nuova prospettiva dell’accoglienza – e quindi turismo – che un paio di anni fa il Comune ha investito sul “Natale alle Eolie”fra lo scandalo degli imbecilli, gli stessi che hanno lamentato quest’anno una eccessiva austerità. Qualche anno prima io stesso ed i collaboratori di “Questeolie” avevamo scommesso su questa ipotesi tutt’altro che peregrina. Un’ ipotesi che deve rimanere viva ed attiva perché va nella prospettiva del fare turismo tutto l’anno, ma che per affermarsi ha bisogno che si tolgano alcuni impedimenti strutturali che rendono difficile visitare le Eolie in inverno: i problemi dei collegamenti (porti e linee di comunicazione), il problema di una recettività adeguata, il problema dei centri di interesse invernali. Temi che abbiamo sviluppato abbondantemente nella precedente relazione.

Ma la cultura dell’ accoglienza delle nostre isole in inverno deve innanzitutto crescere fra la gente e nell’esperienza della gente che, in questo periodo, sceglie di vincere la tentazione di rinchiudersi nel proprio circolo ristretto e si apre alla comunità. Oggi alla comunità degli Eoliani con cui condivide la vita di tutti i giorni e di quelli che tornano per le vacanze, domani ad un mondo più vasto che scopre la bellezza e l’ interesse di venire a visitarci a dicembre e gennaio. Per questo ho giudicato gesti profetici l’impegno dei pescatori a Marina Corta con il presepio e la manifestazione del 25 mattino, quello delle mamme e dei bambini delle elementari al Pozzo, il presepio nelle catacombe della chiesa di Sant’Antonio, quello del folk eoliano nei vicoli vicino Marina Corta ed in Cattedrale la vigilia di Natale; le feste, le luminarie ed i presepi di Quattropani e Pianoconte; i concertini organizzati ovunque. Se la società civile delle Eolie si mobilità per fare festa con i propri vicini e con chi viene da fuori e da lontano, presto “il Natale alle Eolie” – inteso come una nuova occasione del nostro turismo – sarà una realtà.

Ginostra, 1 agosto 1998. Consiglio Comunale sui problemi di Ginostra. Da sinistra, il Segretario comunale Alfonso Paolillo, il Prefetto di Messina Renato Profili, il Presidente del Consiglio di Lipari Bartolo Favaloro, il Sindaco di Lipari, il Sindaco di S.Marina Salina Riccardo Gullo.

3. Profezia e mondo degli affari

Ci può essere profezia anche negli affari? La domanda può suonare strana alle orecchie di molti, perché nella cultura corrente il mondo degli affari è quello degli interessi e quindi degli egoismi particolari. Eppure anche qui c’è modo e modo. Siamo sicuri che il vero imprenditore è quello che vuole fare quattrini a qualsiasi costo? Che pur di guadagnare ingannerebbe suo padre e sua madre? Che non ha altro scopo che quello di vedere crescere il proprio conto in banca? Non sarebbe più giusto dire che questo non è un imprenditore ma uno speculatore? Per carità, non credo che un buon imprenditore debba essere un benefattore. Deve fare i propri interessi, deve fare crescere il proprio capitale perché altrimenti non sarebbe un imprenditore. Ma questo non può essere il primo ed unico obiettivo a cui sacrificare tutti gli altri. Il primo obiettivo deve essere lo sviluppo della realtà in cui opera. Un bravo imprenditore deve puntare a rafforzare la propria impresa ma non a discapito degli altri bensì contribuendo a rafforzare l’economia in cui è inserito. E tanto più ha a cuore la crescita comunitaria sotto l’aspetto del reddito, dell’occupazione e della qualità della vita tanto più avrà dato una dimensione profetica ai propri affari.

Esiste a Lipari questa figura di imprenditore? Credono gli eoliani in questa vocazione all’impresa ed agli affari? Me lo sono chiesto diverse volte in questi anni amareggiato di fronte all’angustia del dibattito sullo sviluppo ed alla cultura del sospetto che lo pervade. Anche chi apprezza e sostiene l’impulso che questa Amministrazione ha dato alle opere pubbliche, al rinnovamento amministrativo, alle iniziative produttive, improvvisamente cambia atteggiamento e si pone sulla difensiva, quando è chiamato in gioco il protagonismo dei privati. Solo invidia? La reazione miope di chi preferisce che tutto rimanga fermo ed immobile fino a marcire piuttosto che permettere che cresca il vicino? Ci sarà anche questo ma non credo sia solo questo. Credo anche che si paghi oggi il prezzo di una politica cattiva e di una economia cattiva non solo senza slancio profetico ma spesso utilizzate per creare dipendenza e subordinazione. C’è il timore di fare ricrescere il potere di chi lo ha utilizzato malamente.

I sociologi conoscono bene questa sindrome che hanno battezzato sindrome del prigioniero. Perché il prigioniero rimane tale e non conquista la libertà? Perché per farlo dovrebbe imparare a fidarsi di chi si trova nella sua stessa situazione. Ma di essi ha solo ragioni per diffidare e quindi non disarma da un atteggiamento tutto difensivo, di non collaborazione. Non disarma lui e non disarmano gli altri e così tutti rimangono prigionieri nello stesso carcere.

Apertura profetica è credere che la gente possa cambiare, soprattutto quando è cambiato il contesto in cui si muove. Non c’è altra strada. L’Amministrazione faccia da battistrada per realizzare il “sogno eoliano” ma è indispensabile l’iniziativa dei privati. C’è bisogno che chi in questi anni ha accumulato risorse finanziarie non si contenti più dei tassi di interesse; c’è bisogno di indirizzare i risparmi non più nella seconda o terza casa – magari abusiva – da affittare l’estate ai turisti, ma di cimentarsi su progetti più coraggiosi di cui andiamo discutendo da mesi; c’è bisogno che chi è cresciuto come artigiano o affittacamere si sperimenti ora imprenditore.

Per fare questo salto di qualità ci vuole coraggio, ma il coraggio si fonda sulla capacità di sapere guardare al di là del quotidiano e credere che una realtà nuova può nascere se tutti lo vogliamo. Se non si compie questo salto di qualità, si aprono dinanzi a noi due prospettive: o rassegnarsi ad un ruolo di secondo piano per l’economia eoliana (come, tutto sommato, è stato fino ad ora); o accettare che altri vengano alle Eolie a fare quello che non vogliamo fare noi.

Altri che dimostrano di avere più fiducia di noi nel nostro avvenire. E speriamo che questa non sia l’economia del circuito criminale che ricicla i proventi del commercio delle armi e della droga…

Un Sindaco deve pensare a tutto questo. Perciò ho dedicato gran parte del mio tempo a viaggiare per incontrare dirigenti di centri di promozione del turismo, istituti bancari, centri di assistenza finanziaria, centri di progettazione e così via.

Se si guarda con attenzione l’allegato delle missioni del Sindaco nel 1998 si potrà costatare che rete fitta di contatti e di rapporti si è intessuta in questo anno che poi è sfociata – in buona parte – nel Concorso di idee progettuali per la realizzazione del programma che si è concluso a fine novembre e rispetto al quale l’Amministrazione prenderà presto le sue determinazioni.

La filosofia che ci ha guidato è stata quella di creare i supporti progettuali, finanziari, amministrativi per sollecitare i capitali eoliani a reinvestirsi nelle Eolie. Non è sorta ora questa strategia. La Eolie Servizi spa, i Patti territoriali (che finalmente stanno arrivando in porto), il Centro Servizi Turismo sono tutte iniziative che vanno in questa direzione.

Ma bisogna fare ancora di più convinti che la grande partita sul mercato del turismo mediterraneo si giochi nel giro di pochi anni.

Da qui l’interesse e l’apprezzamento per grandi ed importanti iniziative che vedano i privati come protagonisti. Da qui la mia attenzione per il progetto del “Consorzio della Baia” meglio conosciuto come “progetto della darsena”.

Contro l’atteggiamento tipico della nostra cultura che di fronte ad ogni proposta tende a rappresentare ed enfatizzare solo i rischi finendo con lo sposare l’immobilismo, mi sono sforzato di rappresentare i numerosi aspetti positivi che poi ho voluto riassumere nella lettera al Prefetto in replica alla petizione dei 114 abitanti di Marina Lunga. E questo non per dire che problemi non esistono, ma per rovesciare la logica del “non fare” trasformandola nella logica del “fare” fissando condizioni e garanzie.

Tuttavia, non è stata questa l’unica attenzione alla nascita di progetti di privati eoliani. Anzi il progetto del “Consorzio Baia” deve essere il primo di una serie virtuosa. C’è, infatti, da recuperare e valorizzare turisticamente le aree di coltivazione della pomice di Porticello e di Acquacalda; c’è da costruire Acquacalda come grande polo del turismo culturale in modo da realizzare uno sviluppo policentrico nell’isola di Lipari; sempre su questa linea c’è da rilanciare San Calogero ed il termalismo creando a Pianoconte un altro polo ricettivo. E poi lo sfruttamento del termalismo, dei fenomeni vulcanici e la creazione di un campo di golf a Vulcano; la creazione di strutture e centri di interessi per la primavera e l’autunno nelle Isole Minori; l’organizzazione del parco dello Stromboli e la creazione di un ostello della gioventù… Bisogna formare nuovi imprenditori, interessare gli istituti finanziari a supportare i loro progetti, organizzare centri di consulenza che possano orientare nelle scelte, individuare grandi società che hanno esperienza internazionale e possono guidare i nostri nella grande scommessa del “sogno eoliano”. Nell’arco di 4-5 anni, solo per rimanere nel campo dell’accoglienza, oltre a riqualificare i posti letto esistenti rendendoli funzionali ad un turismo di qualità che si sviluppi lungo tutto il corso dell’anno, occorre promuovere almeno altri 2-3 mila posti letto possibilmente recuperando antiche strutture e ruderi che abbondano sul nostro territorio.

4. Profezia e vita politica

Ciò che mi avvilisce di più è scoprire che la mentalità sia, in molti casi, sempre la stessa, anche di quelli che ritieni più vicini: scettica e cinica di fronte alla politica. Anche quella di questa Amministrazione che ha dato ormai mille prove della propria trasparenza. Eppure ogni tanto sento dire di un concorso che si sa già chi lo deve vincere, che addirittura è stato fatto per “sistemare” una data persona; di un illecito che viene protetto; di qualcuno che viene favorito a discapito di altri.

Il pensiero velenoso ha anche prodotto, qualche volta, procedimenti giudiziari dai quali questa Amministrazione è sempre uscita a testa alta.

Di tanti procedimenti giudiziari che sono stati avviati dalla Procura di Barcellona, l’unico che ha fatto un po’ di strada riguarda l’accusa di “concorso in falso ideologico” per il quale insieme ad un amministratore e un dirigente mi trovo rinviato a giudizio. A questo proposito, dopo avere archiviato ipotesi di maggiore rilievo avendole verificate infondate ed insussistenti, il Pubblico ministero mi accusa di avere concorso a fare “carte false” per non fare perdere alle Eolie i 35 miliardi di finanziamento della legge regionale 18/87. Nulla voglio dire sull’accanimento con cui, in questo caso, da oltre quattro anni si continua a rovistare in atti amministrativi che si sono rivelati limpidi e trasparenti salvo forse un errore materiale ed involontario degli uffici. Potrei di fronte all’accusa alzare le spalle e dire: “In un paese dove si dice che la corruzione politica è ancora elevata e diffusa potrebbe addirittura apparire un merito l’essere accusato di avere cercato di garantire alla propria comunità somme essenziali che altri avevano messo a repentaglio”. Eppure questo pensiero non mi ha mai nemmeno sfiorato perché ho sempre ritenuto che non si possono usare i mezzi ed i metodi della politica cattiva per cambiare la qualità della politica. Questa accusa anzi mi offende più di tante altre giudicate più gravi, perché colpisce proprio al cuore l’idea di politica per cui mi batto e che ho cercato e cerco di affermare in queste isole: appunto la testimonianza della “politica come profezia” che poi significa rendere visibile alla gente che può spendere la vita per un progetto collettivo – la crescita e lo sviluppo sostenibile di queste isole – sacrificando anche il proprio tornaconto.

Ginostra, 1 agosto 1998. Il Sindaco di Lipari svolge la sua relazione al Consiglio sul “bagghiu” di una tipica casa eoliana.

In questi quattro anni e mezzo di amministrazione, io e la squadra che con me ha condiviso e condivide questa dura, difficile ed allo stesso tempo esaltante esperienza, può anche aver commesso degli errori e probabilmente errori ne ha commessi, ma posso affermare con tranquilla e serena coscienza che sempre l’interesse collettivo è venuto prima di ogni altra cosa, che non ci sono mai state due misure per gli amici e per gli avversari, che abbiamo trattato entrambi con legalità e giustizia, che personalmente non ho mai “sistemato” nessun parente (e giuro che non è stata una determinazione difficile perché, conoscendomi, nessuno di loro me l’ha nemmeno proposto). Diverse volte mi è toccato prendere decisioni difficili e qualche volta laceranti ma l’ho sempre fatto nella più piena libertà di giudizio e di coscienza. Qualcuno mi rimprovera di essere più un governatore che un sindaco. Se questo vuol dire che dinanzi a decisioni importanti, dopo avere ascoltato ed avere riflettuto, sono io che decido con la mia testa senza accettare mediazioni, padrinaggi e logiche di parte, allora io sono un governatore e non un sindaco. Ma questo io so essere e non potrei essere diversamente. E forse proprio per questo la gente mi ha confermato tante volte la sua fiducia.

Lipari 24 agosto 1998. Processione del Patrono S. Bartolomeo con il Vescovo Mons. Giovanni Marra.

Questa politica realista ma non pessimista, capace di individuare i nodi gravi ma coniugandoli con un progetto di cambiamento, non avendo paura di denunciare colpe ed omissioni ma evitando ogni lamentazione ed autocommiserazione, questa politica è stata al centro di quell’evento straordinario che ha rappresentato la venuta del Presidente della Repubblica Luigi Scalfaro a Lipari il 3 settembre scorso .

Lipari, 3 settembre 1998. Visita alle Eolie del Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.

Era la prima volta che un capo dello Stato italiano veniva alle Eolie e già questo rendeva l’evento eccezionale, degno di mobilitare il popolo. Luigi Scalfaro non è solo il Presidente della Repubblica attualmente in carica, può tranquillamente dirsi che è uno degli uomini che ha concorso a fare uscire il nostro paese dalla tempesta di tangentopoli, a dargli un punto di riferimento sicuro per superare la crisi politica ed economica che nel 1992 lo travagliava, a riaccreditarlo a livello europeo ed internazionale. È uno degli uomini politici che più ha rappresentato la volontà del nostro popolo di andare avanti, di credere nella rigenerazione della politica.

Per questo la nostra gente l’ha salutato con tanto calore ed affetto, calore ed affetto che hanno colpito il Presidente, il quale ha avuto modo a più riprese di parlare a sua volta delle Eolie, fino nel recente viaggio in Australia.

5. Dalla profezia ai progetti

Se dovessi individuare il cuore di questa esperienza politica forte, sviluppata con e grazie ad “Una speranza per le Eolie”, direi che è la progettualità. Se si volessero rileggere tutte le mie relazioni semestrali che, con questa edizione, hanno raggiunto ormai il numero di nove, si potrebbe vedere come il loro filo conduttore sia la definizione, per approssimazioni successive, di un progetto di sviluppo per le Eolie. Nella relazione del giugno scorso ho voluto fare il punto su questa elaborazione ed ho parlato del “sogno eoliano”. Un sogno da tradurre costantemente in progetti concreti.
Proprio all’inizio dello scorso giugno prendeva le mosse l’Eolie servizi spa, la società mista per la raccolta e smaltimento dei rifiuti, per la distribuzione idrica ed il controllo del ciclo fognario, per la manutenzione del patrimonio e del demanio comunale. I primi sette mesi di funzionamento hanno proposto diversi problemi sia per l’incertezza del contesto legislativo in continua evoluzione, sia per l’incertezza delle risorse – su cui torneremo appresso – da destinare ai servizi igienico sanitari, sia per la forma organizzativa interna che la S.p.A. e le S.r.l. devono assumere. Eppure se non avessimo avuto la società mista la raccolta dei rifiuti di quest’ estate avrebbe rappresentato un dramma. Rimane il fatto che – così come è strutturata – difficilmente l’ Eolie servizi S.p.A. potrà dare un contributo significativo all’evoluzione dell’imprenditoria eoliana.

Intanto ha preso ad operare il Centro Servizi Turismo, ancora nella fase di realizzazione delle strutture tecniche e dei software informativi, ma con un finanziamento europeo che ormai sfiora i 4 miliardi. Intanto ha aperto la sede dell’ufficio di Lipari in via Maurolico nel palazzetto “Felice Paino” dove saranno ospitati anche la Pinacoteca Comunale, gli uffici del Cipra ed il Coro Polifonico.

Finalmente, dopo quattro anni, è giunto in porto il Leader Eolie ed è stata costituita con i Comuni di Salina, gli operatori turistici ed alcune associazioni culturali, la società consortile per gestione. Il Leader Eolie che è stato finanziato per 4.126 milioni e svilupperà un intervento complessivo di L. 5.493 milioni si dedicherà allo sviluppo del turismo rurale, alla formazione ed all’assistenza allo sviluppo rurale, alla creazione di piccole imprese ed aziende artigianali, alla valorizzazione e commercializzazione dei prodotti locali.

Intanto con l’incontro del 14 dicembre a Roma presso la Divisione della programmazione negoziata del Ministero del Bilancio e della Programmazione economica si è chiusa, con Europrogetti e finanze spa la prima fase dell’accompagnamento del Patto Territoriale delle Isole Eolie. La seconda fase si prevede che si concluderà verso marzo-aprile in attesa che la Commissione apposita dell’Unione Europea si pronunci sulla ammissibilità del sostegno agli investimenti nel turismo, visto che il nostro Patto è a larghissima maggioranza dedicato al turismo. Infatti – escluso un 5% per l’artigianato – fra riqualificazione delle strutture ricettive esistenti, creazione nuove strutture, turismo rurale e servizi turistici agli investimenti per il turismo, andrà ben il 95% del nostro Patto Territoriale. Comunque già in gennaio Europrogetti e finanze incontrerà le diverse ditte eoliane per l’adeguamento delle loro idee progettuali ed entro giugno dovrebbe essere chiaro quali sono le società che hanno avuto accolto il loro progetto.

Per quanto riguarda ancora le opere pubbliche bisogna citare il finanziamento di un miliardo e mezzo per l’illuminazione delle mura del Castello arrivato in “zona Cesarini” prima della scadenza di dicembre, la copertura del torrente Valle – già ammesso in relazione alla delibera CIPE del 1996 – e altre opere di completamento fra cui Torrente Ponte e il Palazzo di via Umberto I. Buone speranze anche per il finanziamento della trasformazione dell’ex gendarmeria in Museo Civico e per la strada di circonvallazione di Canneto.

6. La nuova fase progettuale

Ma questi, in qualche modo, sono i progetti di ieri. In questi mesi si è lavorato molto per aprire una nuova fase progettuale di grandi trasformazioni, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile[1].

Proprio per affrontare in termini organici il “sogno eoliano” con due determine sindacali, la prima la n.9 dell’8 settembre e la seconda la n. 12 del 21 ottobre sempre di quest’anno, veniva indetto un concorso per le idee progettuali. Al 30 novembre giorno di scadenza, erano pervenuti 15 elaborati e di questi bel 13 venivano dichiarati ammissibili nella seduta di Commissione di venerdì 18 dicembre. Toccherà al Consiglio Comunale decidere che gambe dare a questi progetti ed in particolare quelli che offrono all’Amministrazione Comunale una compartecipazione societaria.

Intanto si può dire che le idee pervenute coprono un ampio orizzonte di intervento offrendo al programma dell’Amministrazione ed al “sogno eoliano” uno straordinario arricchimento.

Qui basti indicare chi sono stati i concorrenti per comprendere lo spessore e l’importanza del concorso: il raggruppamento temporaneo di imprese denominato “Pegaso” che comprende la Andromeda Systems di Lipari, la G & Partners srl di Roma, il Laboratorio delle Idee sas di Fabiano, Engineering Tourinternet spa di Palermo (Engineering. Ingegneria Informatica spa, gruppo Franza e Banca nazionale del Lavoro) che propongono di realizzare a Lipari un Centro internazionale di formazione e sviluppo su base informatica e telematica  con progettazione ed erogazione di corsi professionali, servizi formativi per il monitoraggio dell’ambiente, servizi bibliotecari e mediotecari in rete, servizi alle comunità culturali); la Dornier System Consult srl di Friedrichshafen (Germania) interessata al recupero, alla riqualificazione ed allo sviluppo delle miniere di pomice oltre che al miglioramento della fornitura idrica nelle isole, alla creazione di piccoli alberghi e ristoranti, al decoro urbano, al termalismo, alla valorizzazione dei prodotti locali ecc.; Tecnoinsula di Messina che propone la realizzazione di una società di promozione e progettazione che elabori un preciso e definito programma di sviluppo – recupero dei reflui e sistema di irrigazione rurale per Lipari e Vulcano, portualità delle nostre isole minori – e lo segua fino alla ricerca delle fonti di finanziamento ed alla sua realizzazione (project management); Innova Bic Spa di Messina che propone la realizzazione di un Centro Sviluppo Eolie sotto forma di una società mista per lo sviluppo socio-economico-culturale delle Eolie anch’ essa con la forma del project management; la Co.In – Ingegneri. Architetti e Consulenti Associati di Milano-Roma-Maratea in collaborazione col laboratorio ENEL di Milano e la consulenza della Bouigues Offshore di Parigi e della Fincosit propongono due progetti fra loro integrabili: il primo che riguarda la portualità di Pignataro, Sottomonastero e Marina Corta (che però va a sovrapporsi all’incarico dato dalla Regione per la portualità delle Eolie) ed il secondo, la realizzazione a Sottomonastero di un corridoio intermodale con annesso garage-siloscafo di mq 6.400 totalmente interrato in project financing o secondo l’articolo 42 ter della legge siciliana, anticipando tutte le spese di progettazione e sperimentazione; la BIC Sicilia spa di Palermo che propone in project financing un intervento di riqualificazione urbana e territoriale di Acquacalda comprensivo dell’Osservatorio di ecologia marina e del Museo della pomice; la Uno-MAS. Sport e marketing di Napoli che propone la realizzazione di un evento da ripetere annualmente: raduno regate barche a vela d’epoca; un gruppo di lavoro diretto dall’arch. Elisa D’Arrigo di Messina che propone idee sulla riqualificazione urbana, ambientale e paesaggistica di parte dell’abitato di Lipari centro e Capitello, la cui progettazione potrebbe essere finanziata accedendo ai fondi europei Prusst; la Novamusa . Management, marketing, sponsoring per le arti srl di Messina che associa il gruppo Franza, il gruppo Magno e il gruppo Engineering – ingegneria informatica spa di Roma che vuole valorizzare il patrimonio artistico, archeologico e culturale della Sicilia ed in particolare delle Isole Eolie; il CRESME di Roma, associazione senza fini di lucro, che propone l’assistenza amministrativa “step by step” per qualificare le strutture municipali e le sue risorse umane a promuovere progetti e l’accesso alle risorse pubbliche e private; i professori Bolognani di Roma  e Prini di Milano per servizi di progettazione socio-tecnica, di pianificazione e di management di attuazione e messa in esercizio di una infrastruttura rematica per fare dell’arcipelago eoliano un grande “scambiatore” di conoscenze; Telespazio, società del gruppo Telecom Italia, per la realizzazione ed esercizio di una rete satellitare pilota per servizi multimediali nelle Eolie.

Una società consortile a responsabilità limitata denominata Ecosviluppo Eolie, questa insieme ai Comuni di Salina, è stata costituita ai primi di dicembre con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’ambiente eoliano, di sviluppare un turismo ecocompatibile, di creare nuova occupazione particolarmente giovanile con lo sviluppo del turismo escursionistico, sportivo, scientifico termale. Operando lungo questa linea la società ha pubblicato un avviso pubblico per la scelta di un soggetto abilitato alla progettazione per l’affidamento di studi e progetti integrati da presentare al Ministero dell’ambiente per il finanziamento ai sensi dell’art. 17 della Legge 109/94, così come modificata e integrata dalla legge 216/95 e degli indirizzi operativi di cui alla Circolare LL.PP. n. 4486/UL del 7.10.96. Questi progetti dovranno riguardare il recupero di sentieri legati alla tradizione eoliana e la creazione di percorsi attrezzati, recupero delle Spiagge Bianche e bonifica di Punta Castagna, salvaguardia e fruizione dei beni culturali ed archeologici delle isole Eolie, risanamento ed ampliamento del verde urbano nei centri abitati dell’arcipelago, il parco urbano di Vulcano, un centro medico sportivo, un centro ricerche per il censimento della flora e della fauna locale, un centro visita degli animali rari delle isole, il parco termale di San Calogero. Potrebbe diventare uno dei punti di forza per i nostri finanziamenti, una anticipazione di quel progetto Itaca di sui si parla al Ministero dell’Ambiente per finanziare lo sviluppo delle isole minori.

Intanto il 17 novembre con decreto presidenziale n. 87 veniva approvata “la convenzione con la quale la Presidenza della Regione Siciliana ha conferito al Dr. Ing. Giuseppe Rodriquez, che si avvarrà della collaborazione della Eolie Servizi spa con la consociata Ecotecnica, l’incarico di redigere il progetto di fattibilità tecnico-amministrativa delle opere portuali delle Isole Eolie comprendenti i Comuni di Leni, Lipari, Malfa e S.Marina Salina” . Progetto da presentarsi a due mesi dalla data di notifica del decreto e cioè entro la fine di febbraio.

Ecco il punto di arrivo di una lunga vicenda che vede maturare l’attenzione per la portualità delle nostre isole prima al Ministero dei Trasporti e a livello regionale, con la conferenza di servizio tenuta a Messina l’1 settembre presso la Provincia regionale, e quindi il 7 ottobre presso la Presidenza della Regione. Lo studio di fattibilità deve riguardare l’isola di Lipari con il porto di Pignataro, Sottomonastero e Marina Corta ma anche i completamenti degli attracchi delle isole minori. Per quanto riguarda Lipari sarà indubbiamente interessante il confronto con la proposta della Co.In soprattutto per quanto riguarda la parte prevista interrata di Sottomonastero che, se tecnicamente fattibile, risolverebbe moltissimi grossi problemi della nostra portualità commerciale.

Sul piano progettuale c’è ancora da segnalare la partecipazione a fine luglio con Engineering Ingegneria Informatica spa al Progetto PARNASO, Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica e tecnologica (decreto 8 agosto 1996) per la realizzazione di sistema avanzato di comunicazione per la creazione di supporti interattivi e multimediali nell’ambito dei beni culturali; e il 15 dicembre scorso nell’ambito del programma Life Natura 98 è stato presentato dall’Assessorato alla Cultura il progetto Eolife 99, relativo alla tutela di quattro specie vegetali prioritarie delle Eolie: la Cytisus aeolicus, un piccolo albero endemico esclusivo delle nostre isole, la Bassia saxicola, localizzata su tre piccole isole del Mar Tirreno, la Silene hicesiae, di Panarea e recentemente segnalata pure ad Alicudi ed in altre località della Sicilia, Ophrys lunulata, orchidea endemica presente anche in Sicilia. Il progetto mira a garantire la sopravvivenza delle quattro specie di alto valore biologico che rischiano l’estinzione completa nel Pianeta.

Infine in questi mesi si è venuto sviluppando un importante discorso in relazione alle manifestazioni ed agli spettacoli. Oltre Festadimaggio che dovrebbe avere luogo nella prima di metà del prossimo maggio ed il raduno delle barche a vela d’epoca – di cui si è parlato – proposta per giugno, vi è l’idea di un “Festival delle Isole minori” elaborato da Paolo Diaz de Santillana e che dovrebbe interessare nel mese di agosto tutte le isole Eolie. Anche in questo settore si delinea l’esigenza di una struttura mista per l’organizzazione e la gestione.

7. Sulle ali della telematica

Nella progettualità delle Eolie il piccolo seme gettato con il progetto Teleinsula nel 1995 è venuto acquisendo una importanza rilevante. Questo lo si è potuto toccare con mano il 21-24 novembre scorso a Madeira in Portogallo, quando si è tenuta la penultima sessione comune dei partner di questo progetto europeo. La prima sessione – vale la pena ricordarlo – si tenne proprio a Lipari dal 20 al 22 giugno del 1996 e fu in quell’occasione che Mixer giovani, la popolare trasmissione televisiva, dedicò una intera puntata alle Eolie e la telematica. A Madeira, in sede di bilancio conclusivo, la delegazione liparese – coordinata e diretta dal rag. Giuseppe Cento e composta dal prof. Enzo Donato, dal dott. Bartolomeo Spinella e dal dott. Christian Del Bono – si è  presentata con un carnet ben nutrito e con prodotti di grande qualità.

Innanzitutto un sito internet attivo che si può consultare digitandowww.eolie.com/teleinsulalipari e che riassume quanto elaborato e realizzato in ordine a quattro sottoprogetti: telescuola, telemedicina, teleturismo e “La rete civica”.

Per telescuola, oltre ad una scheda riassuntiva del percorso effettuato, si trovano le “home page” di diverse scuole eoliane precedute da un “welcome” con relativa musica di accompagnamento. Questi lavori sono lo sbocco di un lungo cammino avviato con la dotazione delle scuole eoliane di ogni ordine e grado delle attrezzature adeguate, quindi i corsi di formazione informatica e telematica per docenti, l’offerta agli insegnati di un supporto fisico-pratico per realizzare un sito web di istituto, l’attivazione (come nel caso della scuola media di Canneto) via Internet di una corrispondenza e-mail con altre scuole italiane di Ancona, Reggio Emilia, Belluno-Feltre, Torino. Anima di questo progetto è stato ed è il prof. Enzo Donato.

Per telemedicina le Eolie si sono presentate con una grossa novità: l’Ospedale virtuale su Web. Un progetto che vuole facilitare, in un comune frantumato in sei isole e con medici e pazienti in condizioni di isolamento pressocchè totale per diversi giorni dell’anno, il rapporto medico-paziente. Così sarà possibile, grazie all’Ospedale virtuale, già operativo per diversi settori (cardiologia, pediatria, gastroentorologia, ginecologia…), consultare via e-mail medici specialisti di diverse branchie della medicina, avere un medico di base on-line con risposte in tempo reale, prenotare appuntamenti per visite specialistiche, effettuare consulti fra medici di località diverse. Un programma di grande rilievo al quale hanno finora aderito il “Centro cuore di cardiologia e cardiochirurgia” di Pedara (Catania), l’Istituto di Gastroentorologia dell’Università di Padova, l’Istituto di patologia della gravidanza della clinica ostretica e ginecologica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il reparto di pediatria e neonatologia dell’Ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona P.G., alcuni medici di base dell’arcipelago eoliano. Ideatore e promotore di questo Ospedale Virtuale il dott. Bartolomeo Spinella che è responsabile della sezione telemedicina del progetto Teleinsula eoliano.

Ancora in via di allestimento invece la rete civica che per ora offre solo informazioni sugli uffici, sugli assessorati, sulle relazioni semestrali del Sindaco e sulla documentazione necessaria per le certificazioni. Presto la rete civica rappresenterà, non solo l’occasione dell’informazione più ampia su ogni aspetto amministrativo del Comune (ordinanze, delibere, gare, bandi, progetti, ecc.), ma anche il mezzo per ottenere certificati e pagare imposte e tasse annullando lunghe file agli sportelli e trasferimenti dalle isole minori all’isola di Lipari.

Infine, per quanto riguarda teleturismo, si è arrivati all’appuntamento con la realizzazione del Centro Servizi Turismo. Grazie ad esso le Eolie potranno proporre, via Internet, al mercato mondiale il loro grande patrimonio culturale, naturalistico, scientifico oltre alle possibilità di accoglienza e di svago per i vari mesi dell’anno. Una grande rete telematica che dalla prossima primavera collegherà tutte le Eolie ai vari operatori ed ai potenziali turisti distribuiti ovunque, ma che ha l’ambizione di mettere in rete, gradualmente e con la collaborazione del Dipartimento nazionale del Turismo e dell’ANCIM, prima le isole siciliane e quindi quelle italiane.

Ma a Madeira gli eoliani non hanno portato solo un sito web da sfogliare per quanto ben fatto ed interessante, hanno realizzato anche un meeting via internet con circa dieci scuole italiane ed europee che si sono confrontate discutendo il tema “L’Europa e noi”.

Non è la prima volta che le Eolie sperimentano questi collegamenti a distanza. Vale la pena ricordare che esperienze di lezioni scolastiche e di interventi e consulti medici a distanza sono già stati realizzati con Minorca il 26 aprile 1997 in occasione della Prima conferenza europea sullo sviluppo sostenibile delle isole promossa dall’Unesco e con Samos nel maggio 1998 in occasione di un altro meeting di Teleinsula.

8. Il rapporto scuola – società

Che cosa c’è di più profetico che investire nelle giovani generazioni?

La manifestazione telematica svolta a Madeira non è che la premessa di iniziative di dialogo telematico fra studenti e giovani in genere, di gran lunga più interessanti e stimolanti. Già a gennaio il rag. Cento e il dott. Del Bono per conto di Teleinsula visiteranno nuovamente Samos e Madeira proprio per approfondire in questi centri, in collegamento con le Eolie, una comune esperienza di Telescuola, mentre proprio nei mesi scorsi è stato deciso che il IV Congresso Internazionale di KIDLINK si terrà a Lipari dopo quelli di Maria Lucena in Brasile nel 1996, di Copenhagen in Danimarca nel 1997 e di Lima in Perù nel 1998.

Che cos’è KIDLINK? Una associazione senza scopo di lucro il cui intento è di raggruppare il maggior numero possibile di giovani fino all’età di 15 anni per coinvolgerli in un dialogo globale. Sin dalla sua istituzione, il 25 maggio 1990, circa 110 mila ragazzi provenienti da 123 paesi di tutti i continenti sono entrati in dialogo fra loro partecipando alle attività dell’associazione. Il loro mezzo primario di comunicazione è la posta elettronica (e-mail) ma nessun mezzo di corrispondenza e di contatto può essere escluso. La Divisione dei Servizi per l’Istruzione del Kidlink Institute offre un tirocinio formale sul contenuto di Kidlink a insegnanti, genitori, Università e Collegi d’Istruzione, funzionari pubblici ed altre persone interessate all’esperienza.

Alla Conferenza di Lipari che si svolgerà fra fine settembre ed i primi di ottobre prenderanno parte circa 150 persone provenienti da tutte le parti del mondo e sarà una occasione irripetibile per i nostri ragazzi di stringere amicizia con altri ragazzi  con linguaggi, costumi, tradizioni diverse.

Ma l’impegno dell’Amministrazione per contribuire all’apertura delle nostre scuole nei confronti della società non si conclude qui. Proprio nelle ultime settimane di dicembre, all’Istituto tecnico per ragionieri e per geometri sono state poste le premesse per sviluppare nuove iniziative formative che rappresentino un contributo concreto alla vita sociale. Tutto è partito da un CD Rom che lo scorso anno gli allievi della V geometri hanno curato su Monte Rosa di Lipari, i suoi sentieri, la sua Chiesa e la croce una volta illuminata. A partire da questa esperienza si è proposto un confronto diretto col progettista della sentieristica perché possa fare tesoro dei suggerimenti dei giovani e questi possano riconoscersi in qualche modo nella futura opera pubblica.

Più significativa dovrebbe essere la sperimentazione che riguarda la quinta geometri di quest’anno e cioè la catalogazione dei beni architettonici eoliani che potrebbero rappresentare una parte del lavoro che il Centro Servizi Turismo sta realizzando. In questo modo gli studenti non si troverebbero più di fronte ad una pura esercitazione ma ad una realizzazione pubblica che anticipa in qualche modo l’esperienza  lavorativa. Un discorso che potrebbe via via approfondirsi fino a realizzare strutture ad un tempo formative-scolastiche e di pubblica amministrazione alla gestione delle quali possono partecipare dipendenti comunali, giovani studenti degli ultimi anni, diplomati dell’anno precedente che fanno uno stage di approfondimento e tirocinio. Si pensi – così organizzato – ad uno sportello “fare impresa” – realizzato con la sezione dei ragionieri – che dia consigli legali e finanziari ai giovani per promuovere cooperative e piccole e medie imprese

9. Ginostra come profezia per le Eolie

L’ orizzonte di questo impegno forte ad un tempo per la qualificazione ambientale del territorio e per le risorse umane è lo sviluppo sostenibile. Sviluppo sostenibile vuole dire creare le condizioni economiche e sociali perché la gente possa ricavare le risorse per il proprio benessere senza depauperare e svilire la base patrimoniale che alimenta il meccanismo di crescita e che è – soprattutto – il patrimonio naturale, culturale ed ambientale. Sembra una equazione semplice ed invece si tratta di un nodo di grande complessità.

Sotto questo aspetto quella di Ginostra è una vicenda emblematica che va al di là del piccolo territorio e dello sparuto gruppo di abitanti che vi vivono tutto l’anno.

Che cosa chiede la gente di Ginostra? Le condizioni minime per continuare a vivere: la luce elettrica, un piccolo attracco che permetta ad aliscafi e navi di fare operazione, una elisuperfice per la protezione civile ed il pronto soccorso .

L’elisuperfice dovrebbe essere ormai problema di pochi mesi. A Ginostra come in tutte le isole – grazie al recupero di fondi regionali che erano andati in perenzione ed all’ ordinanza del Ministero dell’Interno, ma grazie soprattutto all’impegno ed alla tenacia, qui come in mille altri casi, del Prefetto Profili – il terreno è già stato acquisito ed i lavori sono stati avviati.

Più complesso il discorso della centralina fotovoltaica e del molo di attracco. Per la centralina fotovoltaica – finanziata al 50% dal Ministero tedesco della cultura ed al 50% dall’ENEL – più volte è sembrato che l’obiettivo fosse stato raggiunto e poi improvvisamente si è riaperto da capo. Alla vigilia dell’ 1 agosto scorso, quando si tenne a Ginostra il Consiglio Comunale (alla cui relazione pubblicata in appendice rimando) sembrava cosa fatta invece l’Assemblea Regionale andò in ferie non raggiungendo il punto all’ordine del giorno. Il 3 settembre il Presidente della Regione annunciò di fronte al Presidente della Repubblica che proprio la notte precedente l’ARS aveva votato l’emendamento a favore della centralina. Ma era una mezza verità perché per rendere il provvedimento esecutivo bisognava attendere il voto complessivo della finanziaria e quindi ancora quasi un mese. Di più, il provvedimento doveva passare al vaglio del Comitato regionale protezione parchi naturali. Una formalità? Così si disse. Ma come un fulmine a ciel sereno, a metà dicembre arrivava la notizia che il Comitato aveva espresso parere negativo.

Così si riapre la bagarre fatta soprattutto di disinformazione. L’area dei pannelli fotovoltaici deturperebbe irrimediabilmente una delle zone più belle dell’isola? In realtà si tratta solo di 500 mq di strutture mobili che in un domani potrebbero essere facilmente rimosse. Perché non si è presa in considerazione la possibilità di collegare con un cavo sottomarino Ginostra a Stromboli? Lo si è fatto ma l’ipotesi è stata scartata perché troppo onerosa e comunque comunque sempre avrebbe posto un problema di impatto ambientale giacché a Ginostra si richiederebbe una sottostazione forse più appariscente e meno rimovibile di una piazzola (20 per 25 metri) di pannelli solari. Tutto viene tentato, fino all’ultimo momento, per impedire la firma del decreto, ma giorno 29 dicembre, al tavolo del Presidente della Regione, alle ore 19:10 l’Assessore Lo Giudice appone la tanto sospirata firma. Ginostra avrà così finalmente la luce elettrica e si potranno smobilitare quei gruppi elettrogeni con cui diverse abitazioni hanno preso ad attrezzarsi.

Rimane ancora il problema del pontile di attracco, forse il nodo più difficile da sciogliere. Anche a questo proposito non si è stati fermi. Dopo gli incontri a Ginostra e Lipari della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente ai primi di ottobre, il 4 di novembre si è tenuto a Roma un momento di verifica sempre con la Commissione che porta alla revisione della relazione VIA e al rifacimento del progetto della stradella di collegamento Ginostra-Lazzaro. Si tratta di un lavoro lungo e delicato se non si vuole compromettere le speranze maturate in questi mesi.

Dicono alcuni ambientalisti: creare a Ginostra le condizioni “normali” di vita vuol dire omologarla e toglierle il fascino che la rende interessante. Può essere vero ma se non si creano le condizioni per una “vita normale” Ginostra si spopolerà e rimarrà solo un involucro vuoto, un museo senza vita. Sarà un tassello “diverso” ed “esclusivo” da inserire nel grande catalogo dell’internazionale del turismo ma non sarà più una comunità. Una comunità è tale se c’è il suo popolo con la sua storia e la sua tradizione e se questo popolo mantiene la responsabilità del proprio territorio. È possibile mantenere Ginostra viva senza distruggerne il fascino?

Tutti avvertiamo – Amministrazione comunale, Legambiente, ambientalisti di ogni osservanza – che qui si gioca una partita più ampia ed importante.

Una partita che può essere vinta a condizione che non si sopprima nessuno dei due elementi essenziali: la comunità e l’ambiente. La lotta per Ginostra vuol dire lotta per la difesa dell’ambiente ma anche delle proprie tradizioni e della propria cultura e quindi delle condizioni necessarie perché la gente possa vivervi. In questo senso è la lotta per le Eolie e per il futuro delle piccole isole.

10. La profezia della terza via

Il discorso fatto per Ginostra potrebbe ripetersi ad Alicudi, Stromboli, Panarea, Filicudi ma anche un po’ per tutte le piccole isole italiane e del Mediterraneo… Dicono alcuni ambientalisti: perché impiantare le gabbie per la maricoltura a Filicudi? Non è il turismo la vera risorsa di quest’ isola? Sì, è il turismo. Anzi come ho scritto ne “Il sogno eoliano”, è qualcosa di più del turismo. È la condivisione con gli ospiti della bellezza, della cultura e della qualità della vita che queste isole offrono. Ma alla base della condivisione c’è un popolo che si realizza, che non vive una monocoltura – realtà tipica di tutte le aree colonizzate – ma una economia articolata e varia dove il turismo e l’accoglienza rappresentano il fulcro ma insieme a loro e grazie a loro si sviluppano i prodotti della terra, del mare e dell’artigianato locale. Che cosa sarebbe l’accoglienza delle Eolie senza la sua cucina? Che cosa sarebbe la sua cucina senza il pesce? Che cosa sarebbe l’accoglienza delle Eolie senza il suo vino, il suo olio, il formaggio ed il capretto di Vulcano, la malvasia di Salina e di Stromboli, ecc. ecc.

Accoglienza vuol dire creare le condizioni per mantenere e rilanciare – grazie anche ad un mercato locale più ampio alimentato dal turismo – antichi lavori e produzioni che vanno scomparendo. E se la pesca viene sempre più limitata ed i mari si impoveriscono, come non pensare alla maricoltura? Fatela a Lipari, qualcuno risponde, non a Filicudi. E perché Lipari si e Filicudi no? Se si afferma il principio che la maricoltura è incompatibile con il turismo sostenibile allora è incompatibile con le Eolie non con Filicudi. Si risponde ancora, ma a Filicudi è la stessa gente che protesta contro gli impianti. Questo è stato vero per una fase perché si è saputo collegare da parte di alcuni la lotta contro la maricoltura con il rifiuto della gente ad accogliere una azienda di Palermo giudicata scorretta in molti comportamenti. Ma se la maricoltura fosse fatta da una cooperativa di gente del posto?

Da qui la battaglia dell’Amministrazione per sostenere che non si tratta di una produzione incompatibile, ma necessaria al modello di sviluppo di queste isole. E se ci sono conflitti fra maricoltura e riserve marine questi conflitti vanno affrontati e risolti, come vanno affrontati e risolti i conflitti fra riserve terrestri e centraline fotovoltaiche, piani paesistici e cantine sociali per la produzione del vino, difesa delle coste e portualità indispensabile per rendere queste isole vivibili ed accoglienti non solo d’estate ma anche d’inverno.

La grande scommessa delle Amministrazioni eoliane ed in particolare del Comune di Lipari è di realizzare una terza via per lo sviluppo di queste isole, fra la logica della conservazione pregiudiziale ed assoluta e la deriva omologante che sembra travolgere tutte le isole del Mediterraneo.

Una terza via che vuol dire occasioni di nuova occupazione, che vuol dire autonomia amministrativa (e da qui l’ azione delle Circoscrizioni che hanno cominciato a funzionare, a riunirsi e confrontarsi fra di loro), che vuol dire servizi essenziali (elisuperfici, portualità, un regolare rifornimento di carburanti). Una terza via che punta a dare alla gente delle isole, di tutte le isole, capacità di autogoverno e di autodeterminazione. E se si guarda con mente sgombra da ogni pregiudizio, si deve riconoscere che ciascuna delle nostre isole, oggi e – se lo si vuole riconoscere – grazie a questa Amministrazione, si è incamminata per questo sentiero difficile ma fondamentale.
Questa terza via dello sviluppo turistico, fatta di partecipazione degli abitanti e di condivisione con gli ospiti, capace di esaltare l’accoglienza senza compromettere l’ identità, le Eolie intendono condividerla – abbiamo detto – con tutte le isole siciliane, a quelle italiane, a quelle del Mediterraneo.Da qui la proposta che abbiamo avanzata in ordine ai Fondi strutturali dell’UE 2000-2006 nella lettera spedita a tutti i Comuni dell’Ancim il 9 dicembre scorso; da qui l’idea di una BIT (Boureau International du Turisme) delle Isole del Mediterraneo a cui stiamo lavorando e che lanceremo il prossimo febbraio dal grande palcoscenico della BIT di Milano.

11. I problemi quotidiani

La profezia non può e non deve dimenticare i bisogni del quotidiano. Bisogna trascendere la propria quotidianità ma non bisogna ignorarla. E così mentre si sono gettate le basi per le Eolie del domani, si  sono affrontati e portati a compimento, anche,  alcuni nodi antichi.

Innanzitutto il dissalatore che dal 28 agosto scorso immette nella rete idrica di Lipari l’acqua prelevata dal mare e dissalata. Un evento importante. Una di quelle incompiute che sono venute a compimento e che sembrava essersi smarrita nei meandri burocratici. E si sta completando – a Lipari e Vulcano – anche la condotta di adduzione al dissalatore che è un progetto che ha almeno dieci anni, i cui finanziamenti si erano praticamente persi e sono stati recuperati e, con i finanziamenti della condotta terrestre, stanno per essere ottenuti anche i finanziamenti per la condotta di collegamento sottomarina fra Lipari e Vulcano. E questo per citare solo i lavori più importanti e trascurando opere secondarie, ma di rilievo sociale, come la condotta che collega il serbatoio della Serra con le case popolari di Canneto San Vincenzo risolvendo, si spera una volta per tutte, il disagio di decine e decine di famiglie che vedevano lesinata l’acqua in estate quando ce n’era  più bisogno.

Il dissalatore e la condotta renderanno autonome le isole di Lipari e di Vulcano per quanto riguarda l’acqua? Per gran parte dell’anno indubbiamente sì, ma la crescita notevole del bisogno idrico degli ultimi anni in queste due isole ci fa comprendere come ci troviamo di fronte a problemi che non possono mai dirsi risolti una volta per tutte. Quindi mentre comincia a funzionare il dissalatore bisogna mettere mano ad altre opere che consentano la depurazione dei reflui almeno per l’irrigazione.

E poi vi è il problema delle isole minori per le quali va avanti – ma per quanto tempo? – il rifornimento attraverso navi. Già il passaggio della responsabilità del rifornimento dal Ministero della Difesa alla Regione Sicilia ha creato qualche problema che si spera di risolvere temporaneamente con l’aiuto della Protezione civile.

Rifornimento e distribuzione idrica rappresentano due problemi che vanno seguiti giorno per giorno. Dopo la crisi idrica del Natale ‘94 nelle isole del nostro Comune si è vissuto solo qualche momentaneo disguido. E siccome i problemi per il pubblico esistono solo quando esplodono negativamente, nessuno ha pensato e pensa che quello dell’acqua è stata – soprattutto quest’estate – una preoccupazione costante dell’Amministrazione e che se il Sindaco non avesse pressato – intervenendo con una ordinanza sindacale – per disporre, rompendo ogni indugio, l’immissione in rete dell’acqua del dissalatore probabilmente anche le isole del nostro Comune avrebbero vissuto la stessa crisi che ha travagliato i Comuni di Salina moltiplicati almeno per sei. Nei prossimi mesi dovrà avvenire il passaggio della distribuzione dall’EAS all’Eolie servizi spa. Non sarà un fatto di routine. Vorrà dire la responsabilizzazione diretta in questo importante servizio del Comune tramite la sua società mista e quindi che il costo delle nostre bollette dell’acqua potranno essere devolute al rinnovamento, completamento e qualificazione del nostro sistema di distribuzione idrica. Passerà anche il dissalatore? Riteniamo di sì. Non avrebbe senso continuare a mantenere gestioni separate fra la produzione e la distribuzione di questa risorsa.

E così sarà anche per la condotta fognaria della quale si sta realizzando il nuovo scarico sottomarino con il compito di garantire la debatterizzazione dei reflui e la deodorizzazione dello scolmatore. Ma questo non è che il primo passo di un lavoro di riadeguamento a norma di legge di tutto un sistema, che risulta oggi limitato (solo Lipari e Canneto) e molto precario, perché la rete ed il depuratore servono una popolazione che – soprattutto in estate – è cresciuta di molto. Un’opera imponente di progettazione e realizzazione che deve riguardare Acquacalda, Quattropani, Pianoconte oltre che le isole minori, giacché in tutte le Eolie non sarà più possibile realizzare pozzi neri e “fosse Imof” perché esiste il vincolo idrogeologico.Per quanto riguarda la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani si sta procedendo ad intensificare la differenziazione nella raccolta e ad adeguare la discarica esistente – in attesa che si realizzi quella già progettata – dove stanno per essere trasferiti tutti i rifiuti delle isole minori. Dopo Alicudi e Filicudi si sta provvedendo al trasferimento anche per Vulcano e Stromboli mentre nei mesi prossimi dovrà risolversi il caso di Panarea dove risulta difficile trovare una stazione di stoccaggio facilmente accessibile dal porto di attracco.

E dopo l’acqua, i reflui e i rifiuti, parliamo dei problemi della luce. Innanzitutto il nodo del trasferimento della centrale elettrica in un sito meno centrale che permetta la riqualificazione dell’area di Marina Lunga – Balestrieri. Un problema che è della SEL ma che investe anche l’Amministrazione nella scelta di un sito adatto. Quindi il problema dell’adeguamento delle reti elettriche soprattutto nelle zone alte. Sta già andando in gara il potenziamento della rete Monte Gallina-Quattropani, mentre è in dirittura d’arrivo il progetto per il potenziamento di quella di Pianoconte. Infine sono già pronti i progetti per la riqualificazione di tutto l’anello di media tensione sotto traccia, con l’eliminazione della palificazione.

Il Presidente Oscar Luigi Scalfaro col Sindaco di Lipari

I problemi dell’acqua, dei reflui, dei rifiuti e della manutenzione del patrimonio e del demanio comunale (manutenzione strade, diserbamento e manutenzione sentieri, pulizia spiagge, ecc…) sono problemi della Eolie Servizi spa che devono mettere alla prova su questo fronte la sua capacità operativa tramite le Srl e le strutture professionali. Si tratta di gestire questi settori in termini imprenditoriali dimostrando efficienza ed efficacia. Come ho avuto modo di approfondire nel dialogo che si è sviluppato in questi mesi fra la Spa e gli uffici comunali, l’economicità della gestione rispetto al passato deve essere dimostrata a posteriori e naturalmente non va compiuta in termini puramente contabili ma in termini di imprenditorialità e di sviluppo. Bisognerà cioè giudicare non tanto la percentuale di risparmio ma in quale misura si è contribuito all’adeguamento, rinnovamento e riqualificazione dei servizi.

12. I conti con le risorse.

Si è sentito spesso nel corso dell’ultimo anno che il comune non ha soldi, che ha difficoltà nei pagamenti, addirittura che potrebbe paventarsi una situazione di dissesto. A fine novembre, in occasione del riassetto del bilancio, ho cercato di fare chiarezza su queste voci ma non so fino a che punto ci sia riuscito. La disinformazione corre sul filo delle televisioni, mentre i chiarimenti hanno il circuito ristretto di chi partecipa ai Consigli Comunali.

Indubbiamente abbiamo trascorso un anno difficile che ha influito anche sull’avvio della Eolie servizi spa. Queste difficoltà sono state determinate da due ordini diversi di fattori:

  1. incertezza circa le entrate del 1998;
  2. grosse difficoltà in ordine alla liquidità perché la Regione ha trasmesso i decreti di finanziamento ma non li ha poi coperti con i liquidi presso la nostra tesoreria.

Il primo problema  ha origine, in buona parte, ancora nella Regione Sicilia. Infatti è rimasto incerto fino all’ultimo (e continua per qualche aspetto a rimanerlo mentre scrivo questa relazione) quale sia  la somma che la Regione ci trasferisce per il 1998 in ordine al Fondo per le isole minori previsto dalla legge n. 5 del 1998. In primavera l’Assessorato al Bilancio ci comunicò che il fondo ammontava a circa 15 miliardi di lire mentre l’Assessorato Enti Locali parlava di solo 10 miliardi. La ripartizione di questo fondo andò per le lunghe in quanto fu detto che bisognava concordare sui criteri di ripartizione. In passato i criteri avevano tenuto conto del numero delle isole, visto che il fondo riguardava appunto le isole e per questo al Comune di Lipari veniva accreditato circa il 50% di esso. Ma malgrado le promesse e gli impegni, l’Assessorato Enti Locali alla fine decise arbitrariamente di ripartire il fondo in base alla popolazione ed al territorio, stabilendo per il Comune di Lipari, su un totale di 10 miliardi, una quota di 3.200 milioni circa. Nella Conferenza di servizio tenuta presso la Amministrazione Provinciale di Messina il primo settembre, il Presidente Drago e l’Assessore Misuraca promisero che ci sarebbe stato un adeguamento per la plurinsularità, ma questa promessa finora non ha avuto seguito. Sempre in quella riunione fu promesso che una somma di 10 miliardi sarebbe stata ripartita fra i Comuni delle isole, per compensarle del mancato finanziamento per il 1997 del contributo igienico sanitario previsto dalla legge n.16 del 1955. Anche di questo impegno non si è saputo più nulla.

Si comprende quindi che cosa diversa è conteggiare una entrata di 6-7 miliardi o invece una di poco più di tre miliardi quando un miliardo e mezzo lo si è dovuto impegnare per coprire il deficit del Bilancio consuntivo 1997 dovuto proprio alla cancellazione della legge n.16/55. Un atto proditorio compiuto dalla Regione dopo che i Bilanci di previsione dei Comuni insulari, per lo più, erano stati approvati.

Altri elementi di incertezza che hanno convinto l’Amministrazione ad operare un sistema rigido di economie sono derivati:

–        dai prolungamenti dei tempi della rilevazione della Atos sulle evasioni ed elusioni delle imposte comunali e quindi circa le maggiori entrate previste per l’ICI, la Tosap e la Tarsu stimate nel Bilancio di previsione per ben 5 miliardi;

–        dai prolungamenti dei tempi  previsti per le sanatorie, i cui introiti per le casse comunali venivano stimate sempre in Bilancio per 2 miliardi.

Mentre le entrate della sanatoria sono collegate ad uscite ben determinate, per cui non si firmano gli impegni di spesa se prima non risultano le entrate e quindi possono creare problemi amministrativi (perché una serie di interventi riguardanti le strade, le fognature, la rete idrica ecc. rimangono bloccati) ma non di Bilancio, quelle relative al maggiore gettito ICI, Tarsu e Tosap invece creano problemi perché queste entrate si riferiscono un po’ a tutte le uscite.

Comunque già ai primi di dicembre l’Atos informò l’Amministrazione che stava per emettere avvisi di pagamento relativi solo all’ICI per circa 5.800 milioni per cui ogni preoccupazione in ordine al bilancio consuntivo doveva ritenersi fugata. Anche il risultato dovesse alla fine risultare del 30-35% inferire alla notifica, il Bilancio 1998 si chiuderebbe comunque in pareggio e potrebbe persino presentare un attivo, se dovesse arrivare qualche trasferimento in più dalla Regione.

Un momento del corteo a Villa Mazzini durante la visita del Presidente Scalfaro.

Ma i problemi finanziari non erano ancora terminati. Proprio nel mese di novembre viene al nodo l’anomalia delle Regione circa i trasferimenti non coperti da liquidità. Una carenza di almeno tre-quattro miliardi, in relazione alle esigenze di cassa. A questo doveva aggiungersi un ritardo nei trasferimenti dei finanziamenti europei per i lavori del POM turismo. Che fare? Innanzitutto prevedere il ricorso alle anticipazioni da parte della tesoreria per potere a fine d’anno

–        pagare alcune ditte impegnate nei lavori di opere pubbliche;

–        trasferire una parte dei crediti alla Eolie servizi spa che aveva assicurato il servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti per tutta l’estate e l’autunno praticamente senza rimesse;

–        tenere fede agli stipendi di novembre, dicembre e tredicesima dei dipendenti comunali. Ma se i ritardi dei finanziamenti europei dovessero protrarsi? Si è percorsa, soprattutto in via ricognitiva,  una seconda pista: chiedere la disponibilità ad alcune Banche a praticare, sui finanziamenti, una anticipazione. Due strade che hanno mostrato la disponibilità, la fiducia e la comprensione degli Istituti bancari verso il Comune di Lipari. Ed anche questo è fatto di rilievo.

È indubitabile che oggi il Comune di Lipari abbia una credibilità dal punto di vista finanziario che non aveva cinque anni fa. Frutto di una politica oculata di Bilancio che ha portato a sanare la grave situazione debitoria che solo apparentemente era bilanciata da consistenti avanzi di amministrazione.

A partire dal 1999 il problema delle risorse, per quanto riguarda le entrate ordinarie del Bilancio, dovrebbe essere più lineare soprattutto se si verificheranno alcune condizioni:

–        se si chiarirà a livello di Regione che al Comune di Lipari oltre ai 3.200 milioni del fondo dei Comuni delle isole minori spettano almeno altri 1.500 milioni annui come contributo per la plurinsularità (ed il problema della plurinsularità va approfondito anche in sede di Ministero degli interni per i trasferimenti nazionali);

–        se si accerterà – come sembra probabile sulla base dei rilievi in corso – che dal gettito delle imposte dovrebbe derivare un incremento annuo delle entrate di almeno altri 1.500 milioni;

–        se dall’avanzo che dovrebbe registrarsi nel 1998 in ordine al maggior accertamento delle entrate potrà essere accantonata una somma intorno ai 2.000 milioni per situazioni di emergenza nella liquidità del tipo di quella già verificatasi nel 1998.

Ma oltre alle garanzie da costituire, è indispensabile che in fase di stesura del prossimo Bilancio previsto per fine febbraio si dia un’ attenzione speciale alle esigenze di solidarietà, sacrificate nel 1998 per via dei tagli nei trasferimenti regionali. Intendo parlare degli stanziamenti per gli anziani e per i non abbienti: integrazione al reddito per lavori socialmente utili, trasporto gratuito sui mezzi pubblici, contributi una tantum, contributo integrativo per gli affitti, ecc. Ma intendo parlare anche di una quota da stanziare per lavori da assegnare alla cooperativa di solidarietà sociale ufficialmente riconosciuta. A questa cooperativa potrebbe essere affidata tutta la cura del verde pubblico del nostro comune garantendo una cura più attenta e continuativa di quanto non sia avvenuto fino ad oggi, e permettendo a giovani anche non normodotati di specializzarsi in un lavoro che richiede anche delle professionalità (potare gli alberi, piantare e coltivare fiori e siepi, prevenire e curare malattie delle flora…).

Bisognerà anche prevedere una più selettiva impostazione dell’ICI con una riduzione per le prime case ed un incremento significativo per le altre soprattutto se tenute sfitte. Si spera così di contribuire a regolare il mercato degli alloggi in affitto indisponibili durante i mesi invernali perché oggi conviene di più impegnarle d’estate con i turisti spesso eludendo le dovute imposizioni.

E questo mentre si spera che si risolva in tempi rapidi l’individuazione delle aree per gli alloggi in cooperativa e quelli popolari (che sono stati confermati dall’Assessorato regionale Lavori Pubblici nel numero di 100 per il nostro comune) in modo che possa procedersi celermente alla loro realizzazione.

 13. La macchina municipale

Questo semestre ha portato anche significativi provvedimenti in ordine alla pianta organica, al personale, al funzionamento degli uffici comunali. In realtà questa Amministrazione ha sempre avuto un occhio di particolare riguardo per la macchina municipale ritenendo che sempre più essa deve divenire il motore dello sviluppo dell’intera comunità eoliana e non solo una struttura burocratica attenta agli adempimenti.

Per questo, fin dal suo insediarsi, si è dedicata attivamente allo studio dei carichi di lavoro; alla redazione di una pianta organica che prevedeva – fra l’altro – la grande novità dei presidî municipali nelle isole; al governo di uffici e  settori  rimasti  scoperti  nelle more di indire i concorsi (ragioneria, ufficio illeciti edilizi, lavori pubblici, ufficio tributi, ufficio pubblica istruzione); alla effettuazione dei concorsi che hanno risolto carenze molto gravi nell’organico della polizia municipale, degli uffici tecnici ed hanno dotato le isole minori di un suo specifico organico; al riconoscimento delle professionalità acquisite. Tutto questo mentre si provvedeva alla informatizzazione degli uffici e si mettevano allo studio la realizzazione del protocollo e dell’archivio elettronico, la certificazione distribuita via telematica, l’informazione attraverso rete civica; si effettuava una manutenzione straordinaria dei locali municipali dotandoli di impianti di condizionamento; si acquisivano nuovi locali per la Polizia Municipale e si apriva la verifica per il trasferimento in sedi più adeguate degli uffici tecnici e dell’anagrafe.

Ottobre 1008 . Visita a Lipari del Ministro degli Esteri dello Stato di Santa Lucia conosciuto a febbraio a New York

La nuova pianta organica – merito soprattutto dell’impegno del vice Sindaco dott. Franco Di Stefano – approvata lo scorso dicembre dalla Giunta Municipale, ha voluto tradurre in settori ed uffici la nuova filosofia del Comune motore dello sviluppo dell’ intera comunità, riarticolando in cinque settore le precedenti nove ripartizioni.

I nuovi settori sono così denominati:

–        Istituzione municipale,

–        Economia e finanze,

–        Sviluppo e tutela del territorio,

–        Risorse umane e culturali,

–        Sicurezza, viabilità , decoro urbano.

Il settore “Istituzione municipale” oltre al funzionamento degli organi (Gabinetto del Sindaco, Giunta municipale, Consiglio Comunale, Consigli circoscrizionali) ed agli Affari Generali (Protocollo, Archivio, Contenzioso, Contratti, Delibere e determine, Notifiche) annovererà il servizio degli Affari Demografici (Anagrafe, Leva, Elettorale, Stato civile e pensioni). Questo settore, come dice il nome, avrà il compito di promuovere e garantire il pieno funzionamento dell’Istituzione-Comune. Il Settore “Economia e finanze” dovrà invece divenire, in qualche modo, la cabina di regia dello sviluppo eoliano impegnandosi a coordinare ed a recuperare risorse a livello comunitario, regionale e nazionale e non solo a gestire e distribuire quelle assegnate. Il nuovo settore a fianco ai due servizi storici della Ragioneria e dei Tributi avrà quelli dello Sviluppo economico (Turismo, Industria, Agricoltura, Pesca, Artigianato, Trasporti marittimi, Sport e Spettacoli) e dell’Annona e Commercio. Voglio ricordare a proposito di questo servizio quanto ebbi a scrivere qualche settimana fa rispondendo ad una interrogazione: “Compito dell’ufficio in futuro non dovrà essere solo quello di emettere licenze e di controllarle ma dovrà assumere soprattutto un ruolo propulsivo nei confronti del commercio locale, dovrà affrontare il discorso dei marchi di qualità, dovrà porsi il problema del futuro dei prodotti locali”

Il settore “Sviluppo e tutela del territorio” ricomprenderà i lavori pubblici (che si distinguono in due servizi chiamati “Gestione tecnica delle opere pubbliche” e “Gare d’appalto e gestione del personale”), l’urbanistica (che si chiamerà “Programmazione e gestione del territorio”), quindi il servizio “Controllo del territorio”, e quello “Ecologia, servizi e Protezione civile”

Il settore “Risorse umane culturali” comprende i servizi delle “Risorse culturali e socio-assistenziali” e quello della “Pubblica istruzione”. Infine si chiamerà “Sicurezza, viabilità e decoro urbano” il settore che comprenderà oltre al Corpo di Polizia municipale anche il servizio “Viabilità, trasporti, decoro urbano”.

Ogni settore si autogovernerà, promuoverà i concorsi per il completamento della propria pianta organica industriandosi a reperire le risorse, risponderà verso l’Amministrazione del raggiungimento degli obiettivi che gli vengono posti. Verranno premiati l’impegno, la professionalità, l’efficienza, ma saranno sanzionati inefficienza, scarso attaccamento al dovere, scorretto rapporto col pubblico. Ormai il pubblico impiego non è più una categoria che gode di una particolare tutela e protezione.

Così questa riforma esalterà il dettato della legge 142 che vuole che si realizzi una distinzione fra responsabilità politica del Sindaco e della Giunta e quella tecnica dei dirigenti e funzionari, ma vuole anche che la macchina amministrativa si caratterizzi come impresa sociale ed esprima quel dinamismo che in passato sembrava una caratteristica solo dell’impresa privata.

14. Le Eolie come profezia

Quando ho scelto di dedicare alla profezia questa relazione semestrale sapevo già i commenti e le osservazioni che avrebbe suscitato: “Invece di dedicarsi alle cose concrete pensa alla profezia”. Ho cercato di dimostrare in queste pagine che non c’è niente di più concreto e attuale della profezia. Ma non credo certo di avere convinto gli scettici e gli iper-realisti. Anche perché c’è un lato del nostro carattere eoliano che sembra crogiolarsi nel disincanto e nel cinismo.

In questi quattro anni e mezzo spesso mi sono sentito un po’ un alieno. Impegnato a combattere una battaglia a volte incompresa anche da chi mi sta vicino.

Eppure non ho mai mascherato – fin dall’inizio – quali erano le mie ambizioni ed i miei intenti: “rifare delle Eolie il crocevia del Mediterraneo”. Questo è stato lo slogan al centro della mia prima campagna elettorale del giugno 1994. Su questo profilo alto ho sempre cercato di misurarmi. È questo grande progetto che ho cercato e cerco di trasmettere agli eoliani a cominciare da chi condivide con me la grande ed esaltante esperienza di “Una speranza per le Eolie”.

Per questo nelle mie relazioni semestrali ho parlato di “passione”, di “ben agire”, di “pazienza”, di “riconciliazione”, di “avvenire”, di “sogno” ed ora di “profezia”. Una provocazione troppo temeraria quella della “profezia”? Può darsi. Ma sono convinto che essa sia indispensabile per il nostro futuro, e credo anche sia ormai il momento giusto per proporla come esperienza comunitaria e collettiva.

Sollevare il problema cioè, che per fare grande le Eolie ci vogliono progetti alti, risorse abbondanti, strutture efficaci ed efficienti, uomini competenti ed intraprendenti ma soprattutto è necessario che dentro gli uomini e le loro opere soffi lo spirito della profezia che vuol dire sapere disvelare e credere nelle enormi potenzialità immanenti a queste isole ed alla gente che le abita.

Grandi potenzialità delle Eolie ma anche – come sono venuto sostenendo in questi anni – di tutte le isole che, nella quotidianità affannosa e spesso banale delle città e delle metropoli, possono proporre una qualità della vita diversa dove i rapporti sociali conservano la ricchezza dei sentimenti umani senza essere sopraffatti dai formalismi stereotipati. Non il mondo artificiale dei villaggi vacanza ma la vita reale con i suoi problemi e le sue difficoltà, inserita però nel contesto di una comunità per cui la bellezza, la serenità, l’amore, la cordialità, l’amicizia possono essere più importanti della performance di un titolo in borsa, di uno scatto nella carriera, di un riconoscimento accademico. Un modello di vita reale che rischia di scomparire e che forse può – oggi – essere difeso e coltivato facendo leva sull’insularità come protezione, in attesa di tornare un domani a sbocciare nelle città e nelle metropoli sempre più lucenti e chiassose ma anche sempre più anomiche ed infelici.

Questo può essere il significato strategico del turismo delle isole. Qui emerge in tutta la sua forza il senso della battaglia per Ginostra, ma anche per Alicudi, Panarea, Ustica, Favignana, l’isola del Giglio. La battaglia per garantire alle isole la gente che le vive, che produce relazioni e cultura e le condivide nell’accoglienza, testimoniando al mondo intero la possibilità di una vita ricca di valori e di qualità.

 


[1]    Questa vicenda va inquadrata al di là della prosa ufficiale delle relazioni semestrali. Nell’estate del 1998, dopo la vittoria elettorale, proprio nella prospettiva di trovare interlocutori per una nuova fase di grandi trasformazioni, avevo indetto un bando per raccogliere idee progettuali. Un bando aperto a chiunque volesse indicare nuovi orizzonti per le nostre isole.

Il bando immediatamente suscita reazioni e preoccupazioni fra alcuni amici e sostenitori di quel gruppo che verrà delineandosi come una sorta di opposizione interna di centrodestra. Il primo giugno del 1998 aveva preso il via l’Eolie servizi spa, la società mista a prevalente capitale pubblico che avrebbe gestito la raccolta e smaltimento dei rifiuti, il servizio idrico, la manutenzione del patrimonio e del demanio comunale. Questa Spa oltre alle tre società a responsabilità limitata addette alla gestione dei tre comparti, era costituita da altre due società, per così dire trasversali, una di contabilità ed una di progettazione. In particolare quest’ultima – Ecotecnica – riteneva di avere conquistato, vincendo la gara di appalto, il diritto in esclusiva su tutte le progettazioni del Comune di Lipari. Ma, secondo una antica prassi invece di cimentarsi avviando immediatamente un’opera di progettazione e di proposta, riteneva, appoggiandosi alle sue propaggini politiche nel movimento e nell’amministrazione, di dover presidiare il campo abbaiando a chiunque si approssimasse alle Eolie con idee operative. Figuriamoci se si poteva tollerare che un Sindaco, per il quale si era votato, si facesse banditore ad est ed a ovest per invitare chiunque avesse idee da proporre.

Inutile spiegare che si apriva una fase di grande attività, anche perché già si parlava dei nuovi fondi strutturali comunitari, per cui il problema non era quello di gestirsi il piccolo pacchetto di lavori, ma di presentarsi all’appuntamento con Agenda 2000 con un portafoglio nutrito di progetti magari solo in fase preliminare.

Ma era fiato sprecato. Io parlavo di Eolie del 2000 e loro pensavano a come egemonizzare l’esistente sia sul piano progettuale, sia su quello della gestione che vedevano egemonizzata “dai comunisti” che poi erano tutti coloro che non facevano parte della loro cordata. Ma di questo parleremo più tardi.

Il primo bando delle idee progettuali pubblicato ai primi di settembre fu ritirato, corretto in qualche sua parte e ripresentato con scadenza a fine novembre per permettere a chiunque non ne fosse venuto a conoscenza di parteciparvi. L’idea non era certo quella di fare un colpo di mano per favorire alcuni rispetto ad altri, ma di cercare di coinvolgere quanto più interlocutori possibili e soprattutto interlocutori di qualità.

A conclusione del bando pervennero per 15 elaborati riguardanti una gamma amplissima di problemi: dalla portualità, alla proposta di realizzare a Lipari un centro internazionale di formazione e sviluppo su base telematica, alla riqualificazione delle aree e delle miniere di pomice, alla creazione di una società mista  di promozione e progettazione, di un Centro sviluppo Eolie, ecc. ecc… Non si fece vivo invece il gruppo di Ecotecnica che aveva promosso il ritiro del primo bando. Che si fosse tranquillizzata delle mie spiegazioni? Oppure era rimasta fortemente contrariata dal fatto che avessi deciso di andare comunque avanti e si ritirava provvisoriamente per aspettarmi ad un nuovo varco? Come i fatti successivi dimostreranno era questa l’interpretazione più vera.

Ai primi di ottobre sempre del 1998 si comincia a parlare dell’idea di costituire Ecosviluppo Eolie una società consortile a responsabilità limitata fra i quattro Comuni eoliani con l’obiettivo di valorizzare e promuovere l’ambiente eoliano, di sviluppare un turismo ecocompatibile, di creare nuova occupazione particolarmente giovanile con lo sviluppo del turismo escursionistico, sportivo, scientifico e termale. Il proposito è quello di accettare in positivo la sfida delle riserve e dei piani paesistici mostrando allo stato e regione quello che mancava nella loro iniziativa: i finanziamenti per evitare questi strumenti si rivelassero solo un insieme di divieti e non invece una proposta di sviluppo diverso.

Il 3 dicembre è all’ordine del giorno del Consiglio Comunale l’approvazione dello statuto di Ecosviluppo. Sono ormai due mesi che se ne parla in tutte le sedi e le richieste di chiarimento sono state molte ma non mi era mai parso che ci fossero riserve e contrarietà. Bisognava far presto se si volevano utilizzare, ci era stato detto, fondi ancora disponibili del Ministero dell’ambiente relativi alla protezione natura e quindi l’appuntamento del Consiglio Comunale se non decisivo era comunque rilevante. Il 2 dicembre mattino parto per Catania dove il Ministero del Tesoro e del Bilancio ha organizzato un Convegno “100 idee sullo sviluppo” proprio sui fondi strutturali europei. Sono previsti due giorni e mezzo di lavori a cominciare dal pomeriggio del 2. Sono appena giunto a Catania quando mi raggiunge una telefonata che mi preavverte che nel solito gruppo di amici c’è forte preoccupazione e risentimento per questa mia nuova levata di ingegno che mira a ridurre gli spazi di operatività di Ecotecnica. Casco dalle nuvole.

“Di che cosa stiamo parlando?” chiedo, perché sinceramente non capisco.

“Di questa nuova società – mi si risponde – che deve occuparsi dell’ambiente. Perché una nuova società se c’è già Ecotecnica che ha il compito proprio di progettare in ordine all’ambiente, alle risorse idriche ed alla manutenzione?”.

“Che c’entra – replico perplesso – l’ambiente di Ecotecnica con quello di Ecosviluppo? Il primo  riguarda il problema della raccolta e smaltimento dei rifiuti, il secondo quello di sviluppare in positivo un parco attrezzato…”.

“Comunque il nostro gruppo non vede bene questa iniziativa….”.

“E me lo dite oggi, alla vigilia dell’approvazione dello statuto? Si avevate dei dubbi perché non ne avete parlato in questi due mesi….”.

“Tu vai avanti come un carro armato ed è difficile discutere con te”.

“Non mi sembra proprio. Decine e decine di volte ho chiesto il confronto sui temi della nuova progettualità e nessuno ha mostrato alcun interesse, salvo, all’ultimo momento per cercare di bloccare le iniziative. Diciamo piuttosto che nessuno aveva trovato da ridire in un progetto che non può che essere positivo per le Eolie. Poi qualcuno che sta solitamente a Messina è venuto a sapere qualcosa, ha telefonato a qualcuno a Lipari che sta sempre al telefono e la temperatura è salita nel gruppo di amici. Comunque domani questa cosa deve passare assolutamente. Stasera torno a Lipari e ci vediamo domani mattina prima del Consiglio”.

Al Convegno di Catania faccio a tempo a partecipare ad una assemblea dei Sindaci e ad un dibattito della seconda commissione dove ho l’opportunità di conoscere il dott. Cosentino del Ministero dell’ambiente  – che diventerà uno dei miei riferimenti negli anni successivi – che è lì proprio per sponsorizzare iniziative come quella di Ecosviluppo Eolie. Ascolto l’intervento di Cosentino, faccio un mio intervento dove parlo dell’esigenza di promuovere le isole con progetti integrati, poi rimonto in macchina per Milazzo ed in serata sono a Lipari.

Mi sono dilungato su questi episodi relativi alle difficoltà incontrate, fra i miei sostenitori, per le idee progettuali e per Ecosviluppo non perché fossero eccezionali, tutt’altro, ma perché sono rivelatori della solitudine e dell’incomprensione che mi circondava affrontando questa fase ardua di programmazione amministrativa ed anche del fatto che, a pochi mesi dalle elezioni, il movimento rivelava crepe profonde che non si riusciranno mai a superare.

Come dileguare le perplessità ed i sospetti che ormai fermentavano in almeno una parte della mia maggioranza e si trasmettevano poi anche al corpo sociale.

Questo Sindaco vuole progettare con “gente di fuori”. Che ne pensano i geometri? Perché non reagiscono? E perché dovrebbero reagire? Se questi progetti vanno in porto ci sarà anche per loro nuova occasione di lavoro perché anche se c’è bisogno di professionisti che abbiano competenza ed esperienza di queste opere che richiedono spesso tecnologie innovative, c’è anche bisogno dei tecnici locali che conoscono il territorio ed hanno familiarità quotidiana con esso. Anzi proprio questo connubio è l’occasione per una crescita professionale di questi geometri.

È più facile insinuare e diffondere il sospetto, che poi andarlo ad estirpare. E come fare fronte a tutte queste esigenze di chiarimento e di approfondimento se già vi è il peso di tenere i rapporti all’esterno e quello di pensare, malgrado avessi dei bravi collaboratori,  alla normale amministrazione?

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