La notizia che è stata rivendicata l’usucapione delle Terme di San Calogero, apparsa sulla Gazzetta del Sud di mercoledì 13 giugno, ha dell’incredibile e dell’esilarante al tempo stesso. Non riesco a capire se ci troviamo di fronte ad una provocazione contro il disinteresse che fin’ora ha caratterizzato gli amministratori di fronte a questo bene, oppure di uno scherzo alla Totò o di un tentativo, piuttosto maldestro, di truffa nei confronti del Comune.
Intanto non credo che i terreni relativi a San Calogero siano usucapibili perché, se non vado errato, fanno parte del demanio comunale, inoltre anche se non fossero beni demaniali ma patrimoniali penso che sia per la presenza di edifici di grande pregio archeologico( la stufa micenea e la piscina romana) e di una sorgente termale vadano catalogati come patrimonio indisponibile e non usucapibile.
Inoltre il possesso “ pacifico, pubblico, indisturbato e continuativo per oltre un ventennio” dell’area interessata è solo nella fantasia del sig. Mammana. Non so cosa sia successo dopo il giugno del 2001 ma durante i sette anni della mia amministrazione e cioè dal 1994 al 2001 sicuramente questo signore non ha esercitato nessun possesso e questo lo si può facilmente documentare perché l’area in questione è stato oggetti di numerose ricerche a cominciare dalla Geoterme e dell’Università Federico II di Napoli come sanno tutti coloro che hanno un po’ di conoscenza della storia recente per essersi documentati sui libri del dott. GiuseppeLa Greca e del sottoscritto (soprattutto nelle relazioni semestrali).