Il futuro delle Eolie passa dal porto nei Nebrodi

di Marco Manni

(dal “Notiziario delle Isole Eolie” del 7 febbraio)

Le Isole Eolie sono state da sempre  meta  e importante crocevia nel Tirreno. In quest’ottica i porti eoliani devono riconquistare  un importante ruolo, sviluppare  una rete di collegamenti  adeguata verso  i nuovissimi scali (da diporto e non solo), sorti recentemente da Scilla a Sant’Agata, che si accingono a divenire presto una realtà a noi fin troppo vicina, che non ci consente di indugiare ulteriormente o peggio di perseguire ancora  pericolose strategie privatistiche. Per queste ragioni il dibattito sul futuro dei trasporti marittimi eoliani (riaccesosi nelle ultime settimane  con le provocazioni di un consigliere di Milazzo)  deve  guardare ben oltre, anche ben oltre  il porto di Messina più volte menzionato come alternativa a quello di Milazzo. Messina,  lo sappiamo, non risolve tutti i problemi, non rappresenta una convincente soluzione, per gli evidenti svantaggi dovuti  soprattutto alla discontinuità dei collegamenti invernali che la traversata dello Stretto determina.

Senza allontanarci troppo dalle nostre Eolie, in realtà  due sono le importanti strutture che si affacciano sulle nostre acque : il porto privato di Capo D’Orlando e quello di Sant’Agata di Militello. Eppure nessuna attenzione sta avendo  da parte  nostra quest’ultimo, denominato anche Porto dei Nebrodi,  destinato a divenire uno  dei principali hub siciliani. Proprio col parco dei  Nebrodi , potremmo  catalizzare sulla provincia nord-occidentale di Messina un turismo più qualificato, naturalistico traendone mutuo vantaggio.

L’ipotesi di considerare come alternativa, prossima in termini temporali e territoriale, il porto di Sant’Agata, va di pari passo  col perfezionamento  infrastrutturale di quell’area e a mio avviso col progetto dell’aeroporto di Torrenova;  in particolare, adesso che sembra finalmente abbandonata l’idea di dotare Lipari di un piccolo aeroporto stagionale (quello sarebbe!), la  costruzione di un aeroporto  nella vicina piana di Torrenova ,  avvicinerebbe concretamente l’arcipelago delle Eolie al mondo.

Ad es. chi come il sig. D’Ambra desidera  raggiungere il più velocemente le  Eolie, potrebbe farlo  senza sacrificare“ Vallone Bianco-Poggio dei funghi”  antico vulcano eoliano, matrice della prima colata pomicifera, unico vero  polmone verde dell’isola, frequentato dai  liparoti  più di quanto s’ immagini, potenziale meta  escursionistica di grande valore naturalistico, che non  è  quindi solo “una vallata dove non pascolano neanche le capre”. Sono convinto che un piccolo aeroporto a Lipari, potrebbe risolvere solo stagionalmente il problema ( 3 mesi l’anno),mal funzionerebbe nella bassa stagione, l’unica certezza è che danneggerebbe  irrimediabilmente la nostra isola. Al contrario una rete eliportuale è certamente più ecosostenibile e fattibile.

Siamo tutti  d’accordo però sulla necessità di poter usufruire di un aeroporto a breve distanza, purché funzioni tutto l’anno. Com’ è avvenuto per la città di Trapani, un aeroporto internazionale è la  condizione essenziale  per lo sviluppo  di un territorio a vocazione turistica. Pensiamo al vantaggio per noi eoliani e per i nostri visitatori, di poter contare su uno scalo aereo  nelle vicinanze del  nuovo porto marittimo di  Sant’Agata (contro gli oltre120 Kmche separano Milazzo da Catania-Fontanarossa) una volta  collegati  con le Eolie! Risulterà ridotta anche  la distanza rispetto all’aeroporto di Palermo.                                                                                                                                                                                  

E’ con  questa prospettiva  che occorre  puntare sul  potenziamento  di tutti i  porti dell’arcipelago, partendo dal piano dei porti, che getta le basi per la realizzazione di un porto pubblico a Lipari, dimensionato alle nuove esigenze, senza speculazioni e  sempre nel rispetto  del territorio.  Solo così  facendo il nostro arcipelago, nella grande competizione in atto a breve , potrà  mantenere  l’ importante  ruolo  e la giusta considerazione, che certamente ha sempre meritato.

Delude, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, constatare che la politica locale parla solo di possibili alleanze partitiche, e trascura di confrontarsi  su questi  temi cruciali, trascura di  illustrarci i propri progetti  che possono fare veramente la differenza, sui quali verte il nostro precario futuro.  Promuovendo ad es. come ho brevemente descritto,  la necessaria cooperazione col comune di Sant’Agata e con quelli nebroidei, più che con partitelli  filobarcellonesi.

 

Una risposta a “Il futuro delle Eolie passa dal porto nei Nebrodi

  1. giuseppe contiguglia

    Sono completamente daccordo,
    Giuseppe Contiguglia direttore di “Nebrodi Città Aperta”
    Rup del porto dei nebrodi

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